1887
gli inizi
“La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.”
Questo sosteneva Einstein e questo sembra essere accaduto nella seconda metà dell’800 nella Pedemontana del Grappa.
La crisi agraria derivante da svariate vicende atmosferiche che avevano dato avvio alla prima massiccia emigrazione verso Paesi Europei ed Extra-europei, spinse alcune menti a ricercare una soluzione interna al territorio facendo nascere un’industria in grado di valorizzare i prodotti del lavoro agricolo e portare denaro nelle famiglie contadine. Come riporta uno storico del tempo “l’dea era questa: sostituire agli scarsi e troppo incerti prodotti del suolo quelli più larghi e remunerativi delle stalle, incrementando l’allevamento delle mucche fruttifere, organizzando la produzione dei latticini, e sostituendo alle forze deboli e sparse dei singoli la forza collettiva di una associazione”. Con questo obiettivo il 6 febbraio 1887
veniva costituita la società anonima cooperativa. Ben presto si iniziarono i lavori di costruzione e il 15 gennaio 1888 si inaugurava la “Latteria Cavaso”.
1914
gli anni della prima guerra mondiale
Gli inizi furono decisamente soddisfacenti e speranzosi ma…
L’impresa dovette confrontarsi con la tragedia della prima guerra mondiale che in queste zone ebbe uno dei teatri più famosi e sanguinosi.
La tenacia delle genti locali e la fiducia in questa attività consentì comunque la ripresa della produzione a partire dal 1921, però ad acuire una
comunque difficoltosa situazione economica e sociale arrivò una nuova guerra a distruggere Paesi ed animi. La Latteria tra tante difficoltà tentò
di sopravvivere pur ridotta ai minimi termini, il latte lavorato arrivò al quantitativo giornaliero minimo di 40 litri e in mancanza della manodopera maschile,
destinata al fronte o impegnata nella lotta partigiana, il lavoro era svolto interamente da sole donne che cercavano di nascondere la scarsa produzione in
luoghi di fortuna. Dal 1940 al 1945 non abbiamo traccia di verbali del caseificio…
1945
il secondo dopoguerra
Ancora una volta la Latteria si trovò pertanto a dover ripartire da capo
Con il verbale della latteria datato 9 novembre 1945 si procedette “all’acquisto del materiale in sostituzione di quello asportato dalle brigate
nere e di procedere alla riparazione della piccola cassaforte scassinata pure dalle brigate nere…” La ripresa nel secondo dopo guerra fu lenta
e difficile, con quantitativi in calo sia di latte lavorato che di prezzo dello stesso. Lo sviluppo economico generale aveva come contropartita una
diminuzione della popolazione dedita all’agricoltura e delle superfici agricole coltivate, specie del prato-pascolo, oltre che uno spopolamento delle aree rurali.
Negli anni seguenti la Latteria non sempre seppe trovare la giusta via per mantenere i risultati conseguiti, stretta tra la crescita dei privati e la crisi generale,
riuscì tuttavia a mantenersi in vita e a pensare gradualmente all’ammodernamento di tutto il caseificio.
1970
gli anni 70/80
Con la fine degli anni ’70
e l’inizio degli anni ’80 una nuova aria comincia a soffiare.
Importanti opere di edificazione, ammodernamento e acquisto attrezzature vengono programmate e soprattutto si pensa,
questa volta concretamente, ad una fusione tra le tre realtà locali di Cavaso, Possagno e Crespano del Grappa: nasce così la nuova
“Latteria Sociale Pedemontana del Grappa”. Nel periodo successivo alla fusione la crescita della latteria è costante, ma considerata la
globale situazione del mercato con stagnazione dei prezzi e crescita della concorrenza sia interna che estera, si intuisce che tale crescita
è stata troppo veloce per una struttura ancora non consolidata soprattutto dal punto di vista commerciale. Ulteriori fusioni negli anni consentirono
il proseguo della produzione, ma le difficoltà economico gestionali caratteristiche degli anni più recenti hanno fatto sì che la sua sorte subisse
vari cambiamenti con alterne fortune.
1990
dagli anni 90 ad oggi
Dagli anni 90 ad oggi seguiamo
un programma che abbraccia
Qualità e Tradizione.
La Latteria Sociale Pedemontana del Grappa in questi anni ha comunque saputo mantenersi in equilibrio tra il calante interesse
per le attività agricole in generale e la necessità di innovare ed ammodernare per poter sopravvivere in tale contesto. Con il programma
“Qualità e Tradizione” la Latteria aveva individuato già dagli anni ’80 un filone di sviluppo che tuttora risulta centrale per il settore lattiero caseario.
Questo è il filone che ora Centro Veneto Formaggi porta avanti e promuove in tutta la sua offerta.